Scegliere i dispositivi

Ok, hai scelto la centrale grazie alla nostra guida, adesso come scegliere i dispositivi più adatti alle tue esigenze? La domotica wireless offre una vasta gamma di prodotti, ma questi sono generalmente suddivisi in poche macrocategorie. Te ne presentiamo una per volta, per facilitare l’organizzazione della tua “lista della spesa”.

Illuminazione

Grazie alla home automation potrai controllare il tuo impianto di illuminazione, accendendo e spegnendo le luci da remoto, creando scenari temporizzati e addirittura lasciando il compito di gestire le luci ai sensori di movimento, che le accenderanno automaticamente al tuo passaggio e le spegneranno quando non rileveranno più la tua presenza.

I dispositivi esistenti sul mercato per gestire questa funzione si dividono fondamentalmente in due tipi: switch on/off e dimmer. I primi si occupano di accendere e spegnere il carico elettrico, i secondi sono anche in grado di modularne l’intensità, e quindi passare dal buio completo a una luce soffusa fino a giungere alla piena intensità. Mentre gli switch on/off sono in grado di controllare qualsiasi tipo di corpo illuminante, i dimmer possono operare soltanto su lampade esplicitamente dichiarate dimmerabili, quindi il primo passo da fare per scegliere il prodotto più giusto per te è verificare di che tipologia solo le tue luci e se ti interessa la funzione di modulazione di intensità.

I dispositivi di entrambe le tipologie hanno la forma di piccole scatoline (in genere di circa 45 x 45 x 15 mm) da inserire — idealmente — all’interno delle stesse cassette 503 che già ospitano i pulsanti di accensione delle luci, oppure — come spesso risulta necessario fare  — nelle cassette di derivazione più vicine; spesso infatti le cassette 503 sono già completamente occupate dai pulsanti e dai relativi cavi elettrici, e non c’è spazio sufficiente per collocare un nuovo componente.

Come calcolare il numero di dispositivi che ci serviranno? Quando pensiamo al controllo offerto da switch e dimmer, non dobbiamo pensare alla singola lampadina, ma piuttosto al singolo interruttore, che potrebbe già essere collegato in modo da controllare più di una lampadina alla volta. Stiamo in pratica creando un “interruttore virtuale”, quindi ci servirà uno switch on/off (o un dimmer) per ciascun interruttore che vogliamo controllare.

Fortunatamente, gli switch on/off sono disponibili anche nella versione a due canali, quindi se dobbiamo controllare due interruttori vicini potremo risparmiare acquistando un solo switch (l’unico svantaggio è che la potenza elettrica si riduce a 1,5 Kw per canale, contro i 2,5-3 Kw della versione singola). I dimmer sono invece disponibili solo nella configurazione a singolo canale, e la potenza elettrica gestibile è decisamente più bassa rispetto agli switch on/off (si va dai 250 ai 350 W, in base allo specifico prodotto). Dal momento che i wattaggi nel campo dell’illuminazione sono in genere piuttosto contenuti, questi valori lasciano un ampio margine operativo, a maggior ragione se disponiamo di luci a led o a risparmio energetico.

Una nota riguardo agli interruttori fisici: questi rimarranno pienamente funzionali, anche nel caso — molto raro — di malfunzionamento dei dispositivo domotico. La cosa di ricordare, nel caso degli interruttori cosiddetti bi-stabili (quelli che non tornano indietro dopo la pressione, ma rimangono premuti in un verso o nell’altro) è che il verso di scatto non avrà più alcuna rispondenza con la realtà: potremmo ad es. aver acceso la luce con l’interruttore a mano e poi averla spenta tramite smartphone, quindi materialmente l’interruttore potrebbe essere restato nella posizione “di accensione” anche se la luce è spenta.

Un ultimo dettaglio: fino a poco tempo fa, i principali switch domotici on/off avevano notevoli problemi a gestire le luci led e i neon: queste lampade e i relativi trasformatori hanno infatti la particolare caratteristica di generare un picco di corrente — più o meno intenso — al momento dello spegnimento, che, ritornando sul circuito, fa “incollare” la bobina del relè domotico, impedendo alla luce di spegnersi. L’ultima generazione di switch on/off che trovi sul nostro store non soffre di questo problema, dal momento che il sensibilissimo circuito di misurazione della corrente presente all’interno del dispositivo fa chiudere il relè solo quando l’onda sinusoidale della corrente attraversa il punto zero (funzione zero-crossing), impedendo la formazione del picco di corrente. 

Carichi elettrici

Gli stessi switch on/off possono essere utilizzati per la gestione dei carichi elettrici in genere, mentre i dimmer non sono indicati per questo utilizzo.

Montandoli dietro le prese elettriche di casa potremo accederle, spegnerle e misurarne il consumo energetico. Dobbiamo però fare attenzione ai valori di potenza: se ad es. abbiamo due prese elettriche nella stessa cassetta, per risparmiare potremmo essere tentati di utilizzare gli switch on/off a due canali. Ma, se l’assorbimento elettrico degli elettrodomestici che di volta in volta saranno collegati alla presa controllata dovesse superare il valore di carico ammesso dal componente (1,5 Kw per canale), come nel caso di un aspirapolvere al massimo della potenza o di un caldobagno, rischieremmo di danneggiare seriamente il dispositivo domotico. Quando non sappiamo con assoluta certezza che tipo di elettrodomestico sarà collegato a una specifica presa, è opportuno optare per gli switch a singolo canale, in grado di garantire da 2,3 a 3 Kw.

Altra alternativa per il controllo dei carichi elettrici sono le prese mobili; si tratta di componenti dalla forma e dimensione dei normali adattatori Schuko comunemente utilizzati in ogni casa, in grado però di accendersi e spegnersi in base ai comandi ricevuti dalla centrale o tramite un piccolo pulsante fisico presente sull’unità. Sono anche in grado di misurare il consumo elettrico, trasmettendolo al sistema e anche segnalandolo immediatamente alla vista tramite specifici colori, che variano a seconda dell’assorbimento rilevato.

Misurazione

Gli switch on/off, i dimmer e i moduli tapparella disponibili sul nostro store hanno a bordo power meter estremamente sensibili, che permettono di rilevare il consumo in potenza istantanea in watt, Kw/ora, tensione, fattore di potenza etc. dei dispositivi collegati.

Dal momento che è però abbastanza improbabile domotizzare ogni singola luce e presa di un’abitazione, per ottenere una lettura complessiva sono anche disponibili i misuratori con pinze amperometriche da collegare al contatore per monitorare il consumo elettrico generale. Gli stessi dispositivi possono essere utilizzati anche per misurare l’energia elettrica prodotta da pannelli fotovoltaici o altre fonti rinnovabili.

Mentre tutte le centrali mettono a disposizione strumenti per poter lanciare scenari in base ai valori di consumo rilevati (ad es., “spegni il condizionatore se il consumo del forno sale sopra i 2 Kw”), la migliore scelta per interpretare questi dati è rappresentata dalle centrali Fibaro, che raggruppano, sintetizzano e mettono a disposizione dell’utente una visualizzazione chiara e leggibile del consumo energetico complessivo. Per maggiori informazioni su questo aspetto fai riferimento all’articolo sulla scelta della centrale.

Tapparelle

Se hai già le tapparelle motorizzate, non puoi davvero fare a meno del controllo domotico! Grazie ai piccoli moduli wireless da collegare al motore, sarai in grado di controllarle da remoto e creare scenari in cui gruppi di tapparelle vengono azionati contemporaneamente, senza dover fare il giro della casa per alzarle la mattina o per abbassarle prima di andare a dormire. Grazie agli scenari potrai temporizzarle in modo che si alzino gradualmente per un risveglio ideale e che si abbassino la sera dopo un certo orario, o quando esci di casa.

I moduli da utilizzare sono simili agli switch on/off di cui abbiamo parlato a proposito dell’illuminazione, e hanno caratteristiche e dimensioni molto simili. Vanno montati in prossimità del motore della tapparella (lo spazio necessario è quasi sempre disponibile all’interno del cassonetto), dal quale prenderanno fase e neutro per l’alimentazione; devono poi essere collegati alle due fasi del motore (salita e discesa) per il controllo vero e proprio. Dopo il montaggio sarà poi necessario calibrarle tramite una semplice procedura, che stabilità il tempo necessario per raggiungere i due fine corsa e permetterà di avere un controllo preciso del posizionamento, da 0% a 100%.

Gli stessi moduli tapparelle sono configurabili dalla centrale per gestire i cancelli elettrici, che hanno una logica operativa leggermente diversa (apertura e successiva chiusura dopo una pausa di alcuni secondi), anche se i collegamenti elettrici sono molto simili.

Riscaldamento

La domotica wireless offre numerosi prodotti per la gestione del riscaldamento e il risparmio energetico. Le tipologie di dispositivi sono:

Termostati per impianti a 2 o 4 tubi

Questi dispositivi sono da installare in cassetta murale e non dispongono di un’interfaccia utente da pannello come i termostati visti finora, ma si programmano solo dalla centrale domotica. Funzionano con la sonda termometrica inclusa e, in base alla temperatura rilevata e a quella desiderata, decidono se accendere il carico elettrico o l’elettrovalvola che comanda la circolazione dell’acqua calda. Il modello per impianti a 2 tubi gestisce solo il riscaldamento (è disponibile anche una versione a modulazione di larghezza di impulso), mentre quello a 4 tubi gestisce sistemi per riscaldamento e raffrescamento, ed è quindi in gradi di attuare anche il carico che si occupa del freddo per raggiungere il relativo setpoint.

Termostato per pavimenti radianti con sonda

Si tratta di una gamma di termostati da parete con switch on/off incorporato, in grado di gestire pavimenti radianti e impianti a 2 e 4 tubi. in un impianto a pavimento. Il display mostra la temperatura rilevata dalla sonda termometrica, e grazie ai pulsanti + e - è possibile impostare la temperatura desiderata da raggiungere. La stessa operazione è naturalmente possibile, da remoto e con programmazione oraria, tramite la centrale domotica. Se la temperatura desiderata è più alta di quella rilevata dalla sonda, il termostato accenderà il carico riscaldante, per poi spegnerlo automaticamente al raggiungimento del setpoint. Questo principio di funzionamento è uguale a quello di molti altri dispositivi.

Valvole termostatiche

Queste innovative testine termostatiche si montano sul radiatore stesso, al posto delle valvole manuali a pomello; se sul termosifone è presente l’attacco tipo Danfoss il montaggio risulterà semplice e immediato, altrimenti vengono forniti 2 diversi adattatori che comporteranno un lavoro più complesso (da eseguire con l’assistenza di un idraulico, se non si è particolarmente esperti). Grazie a un sensore di temperatura (interno nel caso del modello Danfoss, esterno a batteria e in grado di connettersi con un massimo di 4 testine nel caso del modello Fibaro), le valvole sono in grado di regolare il flusso di acqua calda e di conseguenza il livello di calore del termosifone. La loro funzione principale è permettere, quando è aperto il riscaldamento in casa, di regolare a un livello di calore più basso i radiatori nelle stanze non utilizzate e ottenere così un notevole risparmio energetico. È importante notare che le valvole termostatiche funzionano solo a riscaldamento già attivo: se questo è spento, le valvole non saranno in grado di accenderlo, quindi sono da utilizzare in alternativa agli altri tipi di termostato Z-Wave.

Controllo universale condizionatori

Se hai montato dei condizionatori split, con questo dispositivo universale potrai controllarli da remoto e creare scenari e temporizzazioni. Si tratta di un telecomando programmabile che utilizza emettitori a infrarossi per inviare comandi simulando il comportamento del telecomando originale, e quindi accendere, spegnere e regolare ventilazione e temperatura del climatizzatore. In base alla collocazione del dispositivo rispetto agli split presenti nella stanza, puoi impartire gli stessi comandi a più di un'unità (fino a un massimo teorico di 5), facendone ad es. accendere due contemporaneamente. Il dispositivo ha un database di codici interni per le marche più diffuse, ma se il tuo condizionatore non è tra quelli supportati è possibile — anche se un po’ macchinoso, a seconda della centrale — programmare l’apprendimento dal telecomando originale. Il controllo universale condizionatori può operare con alimentazione a tensione continua (mediante cavo mini-USB fornito, da collegare a una spina simile a quella dei caricabatteria dei cellulari) o tramite un pacco batterie (fornito) che accetta 3 pile AAA.

Raffrescamento

Per il raffrescamento, a seconda dell’impianto installato si possono utilizzare i termostati da cassetta per impianti a 4 tubi o il controllo universale condizionatori (nel caso di pompe di calore) già visti nella sezione riscaldamento.

Sicurezza

Per tutelare la tua sicurezza domestica, iDomotica ti offre diversi sensori in grado di aiutarti a prevenire danni alle cose e alle persone che ami e a minimizzare le conseguenze degli incidenti domestici.

Sensore allagamento

Questo dispositivo è in grado di lanciare un allarme (sia acustico che riportandolo alla centrale domotica) se si verifica una perdita d’acqua. Grazie alla sensibilità delle tre piccole sonde telescopiche placcate in oro, bastano poche gocce per rilevare un principio di allagamento e, in caso di flussi d’acqua importanti, il suo design quasi totalmente cavo gli permette di galleggiare sull’acqua. Di fabbrica è alimentato a batteria ed è di semplicissima installazione e configurazione, ma grazie ai connettori interni può anche essere alimentato a bassa tensione. Inoltre, le sonde incorporate possono essere sostituite da un apposita sonda a cavetto per collocare il dispositivo a parete o dove risulta più comodo. È inoltre in grado di riportare la temperatura rilevata alla centrale, che può quindi utilizzare il dato per scenari di termoregolazione.

Sensore fumo

Dal design moderno e minimale, questo sensore a batteria ti informa con un allarme acustico (e trasmettendolo alla centrale domotica) se rileva la presenza di fumo o anche — dal momento che alcuni materiali bruciando non producono fumo — un rapido aumento della temperatura. Il dispositivo presenta una elevatissima qualità costruttiva, un’alta sensibilità al fumo (tarabile su tre diversi livelli) e la capacità di restare operativo fino una temperatura di 200° Celsius. Allo stesso tempo, le dimensioni estremamente contenute ne fanno il sensore di fumo più piccolo esistente al mondo e facilitano il compito di collocarlo a soffitto anche in ambienti dove l’attenzione al design e all’estetica è cruciale. Come il sensore di allagamento, anche il sensore fumo è alimentato a batteria per un’installazione confortevole.

Sensore CO

Il Sensore CO di Fibaro è un sensore salvavita di monossido di carbonio a batteria ultraleggero e compatto, concepito per essere montato a parete, che rispetta le direttive della normativa EN 50291-1:2010. La sua elevata sensibilità lo rende in grado di rilevare la presenza di monossido di carbonio (CO) già alle prime avvisaglie e prevenire così conseguenze immediate per la salute degli occupanti della stanza, da un blando malessere generale fino all'avvelenamento, potenzialmente mortale. L'allarme viene segnalato da una sirena e da un LED lampeggiante, e inviando il segnale alla centrale e ai dispositivi presenti nella rete Z-Wave. Sulle centrali Fibaro i valori di CO rilevati dal dispositivo sono memorizzati in un archivio storico, e potrai visualizzarli in grafici chiari e comprensibili.

Sensore di gas combustibili

Il Sensore gas metano e GPL di Zipato è un sensore salvavita di gas combustibili, tra cui GPL, metano, propano, butano e composti butano-metano, concepito per essere collegato a una presa elettrica. La sua elevata sensibilità lo rende in grado di rilevare la presenza di gas già alle prime avvisaglie e prevenire così conseguenze immediate per la salute degli occupanti della stanza. L'allarme viene segnalato da una sirena e da un LED lampeggiante, e inviando il segnale alla centrale e ai dispositivi presenti nella rete Z-Wave. Grazie alla sua alimentazione a corrente, il sensore farà inoltre da ripetitore Z-Wave per gli altri dispositivi presenti nella rete.

Allarme

La domotica wireless offre una vasta gamma di sensori per creare un impianto anti-intrusione efficace e poco invasivo, grazie all’utilizzo di dispositivi a batteria che possono essere collocati ovunque con facilità.

Sensori porta/finestra

Disponibili in diverse forme, tipologie e colori per meglio adattarsi all’infisso su cui andranno montati, questi piccoli ed eleganti sensori magnetici permettono di monitorare in tempo reale lo stato di apertura/chiusura di porte, finestre, cassetti etc. Il montaggio è semplice e immediato, dal momento che non bisogna effettuare alcun cablaggio; serve solamente collocare il sensore sull'infisso (utilizzando nastro biadesivo oppure viti e tasselli, forniti nelle confezioni) e associarlo alla centrale per essere immediatamente informati sullo stato di apertura e chiusura. I modelli Fibaro dispongono inoltre di sensore di temperatura integrato.

Sensori di movimento

Pur non arrivando ancora al livello di efficienza dei sensori filari a doppia tecnologia (IR + MW), i sensori di movimento Z-Wave basati su PIR sono il modo più efficace e flessibile di rilevare presenze non desiderate negli ambienti, soprattutto grazie alle dimensioni estremamente contenute e all’alimentazione a batteria, che ne permette il posizionamento immediato ovunque. Entrambi i modelli in catalogo permettono di rilevare, oltre al movimento, la temperatura e la luminosità, mentre il Multisensor 6 aggiunge anche report sull’umidità e il livello di raggi UV presenti nell’ambiente ed è alimentabile anche a tensione continua.

Sensori urti e vibrazioni

Se il malintenzionato per introdursi in casa non forza l’infisso ma sceglie di rompere direttamente il vetro, salterà i sensori porta/finestra ma potrà essere intercettato da questo sensore a batteria, in grado di rilevare gli urti e le vibrazioni impresse alla superficie su cui è applicato. L’intensità delle vibrazioni necessaria a far scattare l’allarme è finemente tarabile tramite un potenziometro interno, per evitare falsi positivi.

Sirene

Disponibili in diversi modelli da interno ed esterno, le sirene wireless rappresentano il completamento ideale di un sistema di allarme domotico, con i loro 105/110 dB di allarme acustico e stroboscopico. Le sirene da interno sono disponibili con alimentazione a tensione alternata 230V AC e batteria tampone, a tensione continua 12V DC, sempre con batteria tampone, puramente a batteria con 4 pile AA, mentre la sirena da esterno si autoalimenta mediante il pannello solare integrato, garantendo quindi un’autosufficienza completa.

Tutti i dispositivi di allarme destinati all’anti-intrusione che abbiamo presentato dispongono di allarme antimanomissione (tamper).

Irrigazione

Al momento non esistono prodotti specifici Z-Wave destinati all’irrigazione, ma grazie a dei semplici switch on/off domotici, collegati a comuni elettrovalvole che controllano il flusso dell’acqua, è possibile avviare l’irrigazione di prati e giardini in base a una temporizzazione (e naturalmente anche da remoto). Sotto questo aspetto le centrali Fibaro (Home Center 2 e Home Center Lite) offrono qualcosa in più delle altre, in quanto dispongono di un apposito pannello per temporizzare l’irrigazione in maniera semplice ed efficace. Sarà possibile impostare il numero e la durata dei cicli quotidiani, differenziandoli in base al giorno della settimana, ritardarli in caso di pioggia etc. Anche con le altre centrali è possibile raggiungere gli stessi risultati ma in maniera meno immediata, dal momento che va effettuata una specifica programmazione manuale.